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Claudia Penoni è attrice di teatro, televisione, cinema ed è anche doppiatrice. Affabile e simpatica, dice di sé, in terza persona: “Comincia il suo percorso artistico lavorando in teatro ma, nonostante applichi il suo massimo impegno in drammi e tragedie, scopre di avere una vena comica che la porterà ineluttabilmente a lavorare in commedie brillanti, varietà e poi nel cabaret”. Infatti è da anni nel cast di Zelig, nel 2011 ha recitato nella sit-com Life Bites in onda su Disney Channel e Mediaset Premium, nel 2010 ha preso parte ad Ottovolante su Rai RadioDue, nel 2009 ha partecipato al film di Checco Zalone Cado dalle nubi. Ha una consistente biografia professionale, consultabile suhttp://www.claudiapenoni.it
Il suo percorso di donna e artista. Quali elementi differenziano lo stile di una donna da quello di un uomo?
Non ho avuto figli quindi non so descrivere quello che è l’unico punto in cui può esserci differenza nell’approccio professionale tra uomo e donna, una mamma, necessariamente, deve per un po’ occuparsi della prole, ma per il resto un artista è solo un artista, le diversità dipendono dal carattere e non dal sesso. Anche il mito della donna che rinuncia alla propria dignità per ottenere più in fretta certi risultati, argomento trattato nello spettacolo che sto portando in tournée insieme a tre colleghe, Stasera non Escort, è caduto: si svendono anche i maschi.
Tra la vocazione artistica e la raggiunta autonomia c’è stato un divario? Ha fruito del sostegno della famiglia?
Vengo da una famiglia meravigliosa ma poco abbiente, papà faceva l’operaio, io non ho potuto studiare a lungo, dovevo guadagnare in fretta, così ho iniziato come segretaria in un’azienda studiando recitazione alla sera e dopo, per parecchi anni, ho svolto un doppio lavoro.
Racconti, se si è verificato, un episodio determinante per la sua scelta professionale.
Ricordo un mio vecchio fidanzato di quando avevo vent’anni, diceva che mi trovava molto divertente e che avrei dovuto farne una professione, così mi sono iscritta al Laboratorio Teatrale diretto da Carla Pescarmona, a Torino, dove ho avvicinato il palcoscenico senza preclusione di generi; è stata poi Margherita Fumero ad introdurmi nel mondo della comicità.
Cosa pensa della relazione tra denaro e cultura?
Sono sempre troppo pochi i quattrini pubblici investiti in cultura, che deve essere curata come la salute, sono entrambe fondamentali.
L’essere donna è stato un vantaggio, un ostacolo o un aspetto ininfluente?
Un aspetto ininfluente e del tutto casuale.
Quali tematiche privilegia e a cosa sta lavorando?
Mi occupo di tanti temi, ad esempio adesso in Stasera non Escort, che interpreto nei teatri italiani con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, non ci impicciamo di politica ma parliamo delle aberrazioni femminili ed anche di donne normali, che non si citano mai. Io mi affido ad un gruppo di autori e vario volentieri gli argomenti, come nel mio ultimo monologo In attesa di pensione che sarà il 9 febbraio 2012 al Teatro Espace di Torino (n.d.r. dettagli su http://www.donnedaridere.it )
Ha qualche consiglio da dare ad artiste emergenti?
Ho un’età in cui posso dire di aver affrontato un po’ di crisi, sia generali sia personali, con anni bui di scarse occasioni, in cui ci si poteva abbattere. Alle giovani attrici suggerisco di non farsi scoraggiare dai momenti difficili, di diversificare la propria attività ed insistere, perché è bello credere in qualcosa e continuare a provarci.