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Il suo percorso di donna e artista. Quali elementi differenziano l’opera di una donna da quella di un uomo?
Le attrici sono più agili degli attori, possiedono maggiore duttilità, gli uomini sono univoci, precisi, noi siamo pronte a svirgolare…
Parla anche di uomini come alcuni grandi con cui lei ha recitato, come ad esempio Eduardo De Filippo?
Naturalmente no, i grandi non si differenziano tra uomini e donne.
Tra la vocazione artistica e la raggiunta autonomia c’è stato un divario? Ha fruito del sostegno della famiglia?
I miei genitori non erano assolutamente d’accordo con la mia scelta professionale; mio padre fino all’ultimo ha tentato di dissuadermi, la sua generazione riteneva che questo lavoro fosse vicino a quello del diavolo; poi mi avrebbero anche aiutato economicamente, ma io ho rifiutato, penso che le scommesse di una vita, che certe sfide vadano affrontate come un percorso individuale.
Racconti, se si è verificato, un episodio determinante per la sua scelta professionale.
Niente che spicchi tra parecchi incontri particolari; molto determinante è stato Eduardo all’inizio della mia carriera, mi ha insegnato la professionalità, la sacralità del lavoro, ma anche Celentano, Arbore, Proietti ed anche altri mi hanno dato tanto.
Cosa pensa del finanziamento pubblico alla cultura?
Sarebbe basilare; in Italia ci troviamo in una condizione terrificante, c’è un andamento che privilegia l’avere rispetto all’essere. Un paese senza cultura è zero, c’è un abbassamento della qualità che è spaventoso, in televisione impera la volgarità, il teatro arranca, la cultura è un patrimonio nazionale perché su di essa si è radicata l’Italia; adesso il panorama della nuove generazioni è desolante perché non esiste più una palestra, una situazione che permetta di formarsi e crescere, impossibile senza il sostegno dello Stato.
L’essere donna è stato un vantaggio, un ostacolo o un aspetto ininfluente?
Un vantaggio, per me essere donna è essere avvantaggiati, ma perché io sono appassionata del mondo delle donne, penso abbiano una marcia in più, partoriscono, hanno più praticità e disposizione alla sofferenza; a prescindere da tutto, ritengo che essere donna sia una fortuna.
Quali tematiche privilegia e a cosa sta lavorando?
Mi sono occupata di molti problemi sociali e seri ma non disdegno gli argomenti ludici, reputo il gioco fondamentale nella vita di una persona. Per quanto riguarda le attività recenti, riprendo la tournée teatrale del mio “Show, tutti insieme abbondantemente” e poi dovrei partecipare ad una fiction. Rimandiamo le lettrici ed i lettori agli aggiornamenti sul suo sito www.marisalaurito.it.
Per concludere la chiacchierata, ha qualche consiglio da dare ad artiste emergenti?
Lavorare, appassionarsi, rischiare, tentare di rimanere sé stesse pur cambiando, ma la cosa principale è la passione: con quella ogni lavoro riesce, senza non funziona niente.