Francesca Maria Rizzotti

Telefono: 3495758523

Francesca Maria Rizzotti

Citta di residenza:

Torino

Città in cui svolgo l'attivita:

Torino

Attività:

Attrice, Autrice, Formatrice, Narratrice, Regista

Linguaggio artistico utilizzato:

teatro

Descrizione ambito artistico:

attrice, elaborazione testi, messa in scena, laboratori
HABITAT,Il mondo in cui viviamo di e con Bobo Nigrone e Francesca Rizzotti musiche dal vivo a cura di Laura Culver regia Bobo Nigrone produzione Onda Teatro Due personaggi, immaginati al tavolino di un grande dehors di una città turistica, e una stravagante barista?musicista affrontano con musica e parole una riflessione su ?come? viviamo oggi per fare un confronto con il passato e immaginare un habitat futuro. Tra una consumazione e l?altra, la discussione prende corpo e i tre dialoghi (presente, passato e futuro) si accendono di tinte tragicomiche, poetiche e grottesche, mentre le musiche, oltre a punteggiare i ragionamenti e le azioni dei due protagonisti, creano un sipario tra una discussione e l?altra. La creazione di questa performance nasce dalle suggestioni che la parola habitat ci ha suggerito. Solitamente s?intende definire con la parola habitat l?insieme delle condizioni ambientali che permettono la vita e lo sviluppo di determinate specie vegetali e animali e, tuttavia, possiamo anche definire l?habitat come il complesso delle condizioni ambientali, delle strutture e dei servizi che caratterizzano un? area di insediamento urbano. In entrambi i casi, si aprono diverse opportunità per sviluppare una riflessione stimolante su alcuni aspetti del nostro quotidiano, confrontarli con il passato e immaginarli in un futuro prossimo. Il testo prende spunto da quest?idea e ha lo scopo di sensibilizzare i ragazzi e i giovani nei confronti proprio dell?habitat nel quale vivono e di quello che costruiranno nel loro futuro. Per ?tradurre? questa riflessione in un linguaggio teatrale, ci siamo ispirati, nello stile e nel lessico, a grandi autori del teatro dell?assurdo sempre attuali come Beckett e Ionesco. Lo spettacolo, anche per questo, scorre con leggerezza e ironia senza mancare però di coinvolgere lo spettatore con riflessioni poetiche e amare e ?sorprenderlo? con un finale inaspettato.