Maria Teresa Santalucia Scibona

Ho sempre scritto.Da giovane ho lavorato per sette anni alla Nazione e due per l' Avvenire. Quando a 41 anni una paralisi progressiva ha spezzato la mia vita e i miei sogni, la passione per la scrittura mi ha salvato.Era una nuova esistenza nello sterminato mondo poetico. Il mio impegno letterario oltre che da una responsabilità etica verso i lettori doveva mirare al rispetto intangibile dei diritti della persona, e alla difesa di una liberta non generica, ma di alto valore qualitativo.Da sempre il poeta rappresenta la voce del suo tempo e la coscienza storica di un popolo quindi, ciò che scrive deve essere alimentato da un humus profondo, affinché non divenga uno sterile flatus.La poesia è per me, sintesi di forma e contenuto. La mia ricerca creativa ha come propulsore il raggiungimento di una auspicato perfezionismo formale ed estetico che connoti e renda riconoscibile la mia cifra stilistica. Dopo la rigorosa elaborazione e limatura del testo, la tua creatura di carta si concretizza, speri che la sua potenza verbale esalti l'amore e il valore dell'esistenza.Ciò che con tanto tremore hai partorito, non sarà più tuo, diverrà il patrimonio di quei fruitori che l'adotteranno e lo faranno proprio arricchendelo con l'empatia, con le loro vibranti sensazioni e squisita sensibilità.